Dopo aver pubblicato questo articolo sulla gestione della comunicazione abbiamo ricevuto diverse domande su come gestire al meglio in agenzia attività di email marketing.
In questo periodo, dopo gli anni di “buco” della pandemia”, è FONDAMENTALE non perdere il “contatto” con i clienti.
Invece di rispondere alle singole domande cercheremo con una serie di articoli di evidenziare alcuni “consigli/annotazioni” per fare in modo che le vostre comunicazioni, tramite strumenti professionali di invio mail, possano essere le più efficaci possibili. Ovviamente nel caso vogliate gestirle in autonomia. Attenzione che se “date il via” a questo tipo di comunicazione questa va poi gestita con continuità e costanza.
Questo implica ovviamente tempo; il fattore principe di queste attività , di cui abbiamo parlato nell’articolo linkato sopra.
Di seguito iniziamo quindi con alcuni consigli in merito a: l’importanza del brand, contenuti, leggibilità , eventuali landing page e frequenza dell’invio.
1. BRAND
Le comunicazioni devono essere sempre connotate dal brand dell’agenzia, non dei fornitori/network (come troppo spesso si vede nelle mail inviate dalle agenzie). Siete VOI che parlate al VOSTRO cliente, NON il Tour Operator e/o il network.
E’ fondamentale che il cliente “aprendo la mail” veda VOI… non il “fornitore”…
Considerate che, generalmente, una newsletter nell’intestazione riporta sempre il nome del brand che detiene la proprietà della newsletter. Questo perché il ‘destinatario’, che riceve periodicamente la mail, associa a livello visivo chi fornisce il servizio/prodotto.
Questo può aiutare ad aumentarne la percezione del servizio identificando immediatamente chi è il soggetto che me lo propone. Ricordate che voi state scrivendo non a utenti generici ma a persone che hanno prestato il consenso* per ricevere da voi delle comunicazioni.
Un header che NON fa in nessun modo riferimento alla vostra agenzia o che cambia sempre ad ogni comunicazione ed è sempre anonimo di certo non aiuta.
Vero che un T.O di rilievo o una compagnia navale sono ‘marchi di prestigio’ ma la loro sola esposizione non serve alla alla vostra agenzia che deve avere la parte predominante nella mail promozionale. Il TO. è un di cui nella comunicazione.
Al limite rafforza (a volte su questo ci sarebbe da discutere…) il contenuto della proposta.
2. LEGGIBILITA’
Una delle finalità della newsletter è l’incremento del traffico mirato al sito.
Le comunicazioni hanno come finalità l’approfondimento della comunicazione su pagina/e dedicata/e del vostro sito.
Per raggiungere questo obiettivo uno o più collegamenti ipertestuali (link) dovrebbero essere presenti nel corpo del messaggio.
Per catturare l’attenzione del lettore, cioè fare in modo che clicchi per approfondire, il testo della mail non dovrebbe essere troppo esaustivo; gli approfondimenti della proposta/offerta vanno esplicitati nella pagina specifica.
Questa impostazione evita l’invio di messaggi troppo lunghi che, sempre più spesso, non vengono letti (fattore tempo e fattore attenzione).
A questo proposito i risultati di un’indagine Nielsen (eyetracking – studio del movimento dell’occhio del lettore) dimostrano come l’utente legge essenzialmente le prime lettere sulla sinistra, parte del titolo e “saltano” il corpo se troppo prolisso. La spalla di destra, se esistente, ha scarso appeal.
Con una ragionevole approssimazione, tipica di queste indagini, altri dati interessanti dicono che:
- è meno di 20 sec. il tempo dedicato alla newsletter in media
- meno del 20% la legge tutta (fondamentale la “prima parte”)
- quasi sempre viene saltato il testo introduttivo se troppo lungo, non mirato, prolisso, autocelebrativo, … i primi 6/8 secondi sono importantissimi per catturare l’attenzione
3. CONTENUTI
Ogni newsletter dovrebbe focalizzare l’attenzione su un tema; l’argomento trattato può anche essere “vasto” ma è fortemente consigliato limitare i contenuti per non renderla troppo dispersiva.
Inoltre non può mancare il fine cioè finalizzare il messaggio con una “promessa” chiara e precisa. Sia essa un’offerta, un evento, ecc. questa è la parte rilevante del messaggio.
Un esempio (clicca l’immagine per ingrandire):
Inoltre un ruolo fondamentale lo gioca il “mittente” (attendibilità del singolo rispetto a un mittente generico) e l’oggetto della comunicazione.
Test A/B (una modalità che consente di fare test incrociati su invii simili, ne parleremo più avanti) indicano che a volte un nome (mittente) modifica i tassi di apertura anche del 10/20% (in + o in -).
Nei prossimi articoli analizzeremo il fattore FREQUENZA e diversi altri aspetti essenziali per una corretta gestione dell’email marketing.
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