Torniamo nuovamente su come COMPILARE una fattura e la sua relativa DEDUZIONE. Ne avevamo già parlato in questo articolo in occasione di una Sentenza della Cassazione:

Costi indeducibili se una fattura compilata male, sentenza di Cassazione (travel-advisor.it)

Ora, la suprema Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 12081, è tornata a dichiarare che una fattura di acquisto contenente una descrizione troppo generica, senza indicazioni in merito alla natura, qualità e quantità dei beni e dei servizi oggetto dell’operazione, non dà diritto alla deduzione dei costi e alla conseguente detrazione dell’IVA.

La questione è naturalmente importante per chi emette le fatture, che deve quindi porre attenzione ad inserire la maggior parte dei dati disponibili ad indicazione del bene e/o del servizio che viene venduto, ma anche per chi le riceve.

Infatti qualora il soggetto che riceve la fattura e che la deve registrare in contabilità sia ai fini Iva che ai fini del costo, rilevi che la descrizione di quanto acquistato sia deficitaria, dovrà intervenire presso il Fornitore ed esigere un documento con una migliore e completa descrizione.

Ad esempio, nel nostro settore quante volte si ricevono fatture incomprensibili come: 

  • Provvigioni maturate nel 2024

oppure

  • Vendita viaggi di settembre 2024.

Oppure, quando i Clienti delle ADV richiedono, per potersi dedurre i costi dei viaggi in modo illegale, descrizioni generiche del tipo:

  • Vendita biglietteria mese di …

oppure

  • Viaggio Incentive per Vs. Azienda …

senza alcuna ulteriore specifica; bene queste fatture sono indeducibili e si rischia pure la denuncia per avere emesso fatture FALSE. Ricordiamo che la denuncia è penalmente perseguibile.


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